LUCA BENEDICTI

Triduum d’organo riscuote un enorme successo

Virtuoso  e brillante concerto di Benedicti a Marienstatt

Il Triduum d’ organo a Marienstatt si è aperto con il concerto dell’italiano Luca Benedicti, mentre altri organisti di fama internazionale si esibiranno il 9 e l’11 settembre all’organo Rieger dell’abbazia. Lo strumento, con la sua disposizione e la sua particolare intonazione, è certamente di grande interesse per gli organisti; a ciò si aggiunge il fatto che il circolo musicale Marienstatt sotto la direzione di Frate Gregor Brandt si è costruito negli anni un grande prestigio. Luca Benedicti, proveniente da Torino, ha tenuto concerti d’organo in tutta Europa e in Australia. Dal 2004 collabora con l’orchestra nazionale sinfonica della RAI. A Marienstatt si è esibito in un concerto concepito in maniera brillante, spaziando dal barocco fino all’epoca moderna evidenziando tramite i brani eseguiti le relazioni tra i compositori delle diverse epoche. Il concerto si è aperto con Dietrich Buxtehude, di cui Benedicti ha eseguito una Chaconne, un Ostinato, forma tipica del Barocco che è caratterizzata da uno schema di armonia ripetitiva. Ha poi eseguito il corale “Padre nostro che sei nei cieli” che apre la Sesta Sonata di Felix Mendelssohn. Dopo il finale “Andante” della medesima Sonata il pubblico era carico di trasporto emotivo e si è potuto quindi riposare nella parte centrale del concerto con un brano del compositore napoletano Marco Enrico Bossi (1861-1925). Con Arno Landmann Benedicti ha poi ripreso il tema della variazione. L’allievo di Reger ha elaborato un tema di Haendel; con questo brano il modo di suonare virtuoso di Benedicti ha regalato all’uditore un’esperienza musicale di livello. Un’”Ave Maria” di Bossi ha successivamente costituito quasi una preparazione a Denis Bédard. La composizione, nata nel 1955 sulla canzone “Gloria a Dio nell’alto dei cieli”, presenta delle variazioni sul tema molto differenziate tra loro. In alcune parti il brano ha un sapore molto moderno e la variazione conduce quasi a decostruire il tema. In questa sezione Benedicti impiega il registro Celesta dell’organo Rieger. L’ultima variazione è nello stile di una Toccata e termina con un violento Crescendo con il tema in doppio pedale. “Bravo!” acclama entusiasta il pubblico nel silenzio percepibile dopo l’eco dell’ultimo accordo. Come bis Benedicti ha eseguito “Rimembranza”, un brano per oboe di Pietro A. Yon.

 
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